Automatismo
Solidale alla cabina vi è un sistema elettromeccanico, quando essa si ferma al piano, sblocca la serratura della porta e ne permette l’apertura che altrimenti non può avvenire. Questo tipo di configurazione è di tipo manuale, perché l’atto di apertura e chiusura è effettuato dall’uomo, oggi giorno questo è un metodo superato, le porte di cabina possono essere:
automatiche: sia le porte interne che quelle esterne si aprono automaticamente, tramite accoppiamento, una volta giunti al piano;
semi-automatiche: le portine interne sono automatiche, comandate da un sistema a braccio rotante azionato da un motore, mentre quella esterna è una porta a battente dotata di un ammortizzatore oleodinamico che le permette di richiudersi senza essere accompagnata e senza sbattere, con serratura provvista di blocco e contatti per la continuità circuitale.
Il sistema di automatismo, prevede un motore che tramite cinghie o ingranaggi, trasmette il movimento ad organi meccanici che muovono le porte, denominato operatore è collocato sul tetto di cabina. Le norme di accessibilità ai disabili, ovviamente dove è possibile e quindi obbligatoriamente nei nuovi edifici, impongono in Italia da anni l’istallazione di porte automatiche.
La tipologia di porte automatiche più diffusa nel mercato è quella delle porte scorrevoli a due ante (ad apertura centrale o laterale); sul tetto di cabina vi è, come gia citato l’operatore, che oltre ad aprire le portine interne di cabina, aggancia tramite un accoppiamento meccanico le analoghe porte scorrevoli di piano, aprendo anche queste ultime.
Le dimensioni nette minime delle porte da installare in edifici nuovi sono in Italia di 80 cm di larghezza e 200 cm di altezza (EN 81-70). Solo in edifici preesistenti, ove il vano ottenibile non abbia le dimensioni in larghezza sufficienti, si possono installare porte automatiche di misura inferiore (ve ne sono di 50 cm di larghezza, ma non sono sufficienti per un disabile in carrozzina), oppure porte di piano a battente, accoppiate a porte di cabina ad apertura manuale o automatiche a soffietto; in condizioni estreme esistono porte automatiche di piano a soffietto.
Per queste situazioni particolari il progettista e il costruttore dovranno affidarsi alla consulenza di un ascensorista esperto, tenendo comunque conto che in futuro, l’ascensore sarà sempre più utilizzato da disabili ed anziani, perciò va fatto ogni sforzo, anche negli edifici preesistenti, perché gli accessi siano di dimensioni tali da rendere agevolmente utilizzabile l’ascensore a queste persone.
Norme EN
Le caratteristiche delle porte di piano sono stabilite in dettaglio dalla norma EN 81-1 e 2, dove se ne espongono i parametri di resistenza meccanica, in cui si stabilisce come evitare che le porte motorizzate possano danneggiare persone e cose nel chiudersi, e dove soprattutto si stabiliscono i criteri di protezione contro i rischi di caduta nel vano di persone, se la cabina non fosse presente al piano a porte aperte, o di cesoiamento delle stesse, nel caso aprissero la porta mentre la cabina è in movimento.
Riguardo al rischio di schiacciamento di persone, la spinta necessaria per impedire la chiusura di una porta motorizzata non deve superare i 150 N, e l’energia cinetica della porta e degli elementi ad essa connessi non deve superare i 10 J.
È comunque opportuno che sia presente almeno una fotocellula all’ingresso della cabina, posta ad una altezza opportuna, tale che, se una persona o comunque un ostacolo interrompe il suo raggio, la porta riceve l’ordine di fermarsi e di riaprire.
Ancora meglio della semplice fotocellula è una barriera luminosa costituita dall’insieme di numerosi raggi con lo scopo di proteggere le persone non solo ad una certa altezza ma per tutto lo spazio verticale utile dell’accesso.
Per quanto riguarda il rischio di cesoiamento e caduta, la porta automatica deve essere fornita di una serratura che garantisce sia dal punto di vista elettrico che meccanico la più totale sicurezza, questo apparato non è visibile dall’utente in quanto posto nel vano, la serratura in considerazione è un altro dei componenti di sicurezza, che devono essere provati e certificati, da un organismo notificato e marchiati CE ai fini della direttiva 95/16/Ce.
Negli ascensori veloci è ammesso che entro le così dette zone di sbloccaggio (+/- 20 cm sopra e sotto il piano), le porte automatiche di cabina possano essere in movimento insieme alla cabina, accorciando così i tempi di apertura e di chiusura delle porte.
In contesti particolari, ove richiesto dalle norme di prevenzione incendi, le porte di piano possono disporre di caratteristiche tagliafuoco, e necessitare di una certificazione specifica in merito.